DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

I NOSTRI DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

Tra strade sconnesse e natura alla riscossa, sogniamo i nomadi, inseguiamo le renne e cavalchiamo le onde. Una doccia sotto le stelle, l'immensità da contemplare e la bussola puntata verso le emozioni per non perdere la retta via.

domenica 9 gennaio 2011

TOSCANA: PISA, ARGENTARIO, PITIGLIANO - GENNAIO 2011

DIARIO DI VIAGGIO IN CAMPER IN TOSCANA CON I BAMBINI

UNA ZATTERA IN TOSCANA

Turisti a spasso per un capodanno in Toscana, trasformati dagli eventi (e da un pizzico di fantasia) in avventurieri sopravvissuti al gelo della notte, naufraghi sulle spiagge dell’Argentario ed esploratori di antiche fortezze.

1.500 km
7 giorni

Il veglione di capodanno è passato, come piace a noi, a chiacchierare fino a tarda notte davanti al camino con amici intimi, ma, nonostante le “ore piccole” fatte, l’entusiasmo per la partenza risveglia presto i bambini: “Ueilà bella gente! Come butta?!” ci urla Carlo di primo mattino.
Si parte: destinazione Isola d’Elba! Fermandoci prima per una visita a Pisa, dove arriviamo nel tardo pomeriggio: la comodissima area di sosta a due passi dal centro e una romantica passeggiata serale sono un gustoso antipasto di vacanza.

Segue un giorno di visita intensa di questa meravigliosa città e già la promessa di tornarci presto soprattutto perché a “scalare” la torre di Pisa sono stati solo Daniele e Nadia: salita vietata ai minori di 8 anni - con una certa delusione di Carlo, che però digerisce al volo il dispiacere appena cominciamo tutti insieme il successivo tour completo. Armati di cartina, libro guida e “gambe in spalla” giriamo per le vie e i vicoli alla scoperta del Duomo, la Normale di Pisa, con foto sotto la targa ai due futuri studenti universitari (?), splendida S Maria della Spina, una lunga passeggiata lungo l’Arno e ..finalmente a nanna esausti.

Ma la notte ci riserva una sorpresa: all’alba la stufa va in blocco! Daniele ci si mette, interpretare le luci lampeggianti, accende, spegne, resetta, smanetta, ma non c’è nulla da fare. L’elenco dei centri di assistenza riportato nel libretto di istruzioni e manutenzione indica che l’officina più vicina si trova a Firenze. Qualche ora dopo siamo parcheggiati davanti a un grande cancello, ma è domenica e ovviamente non c’è speranza di trovare assistenza oggi.. speriamo anzi che domani apra e non sia chiuso per ferie!
Ci prepariamo a passare una notte al freddo: io e bambini ci sistemiamo tutti insieme dentro al sacco-letto matrimoniale con tuta felpata, calze ai piedi e cappellini in testa. Daniele è un montanaro, gli alpinisti che fanno i bivacchi all’addiaccio sono i suoi eroi: non teme la solitudine del lettino posteriore, anzi, ci cede il secondo sacco a pelo da mettere sopra al nostro.

Tra veglie e dormiveglia, con vari risvegli di Daniele, che accende a più riprese il motore durante la notte per dare un cicchettino di riscaldamento, ci alziamo all’alba infreddoliti con il termometro che segna 5°C dentro al camper, non fuori! Attendiamo ansiosamente le 8:30 e con nostro immenso sollievo una macchina si avvicina. Scende un uomo che apre il cancello e che viene accolto da noi come il salvatore. Si rivela in effetti un salvatore, che prende a cuore la nostra situazione con competenza e ingegno. Il cortile dell’officina è grande, i sassolini non mancano e i bambini si mettono a costruire casette per le formiche, mentre io mi godo il caldo dell'ufficio - con tanto di macchinetta del caffè - e un libro in mano. Non è questo in fondo il senso della vacanza: riposarsi e leggere? Il tecnico intanto non perde tempo: smonta, testa, analizza, si adopera in chiamate varie alla ricerca del pezzo di ricambio che trova, recupera, monta, ri-testa e ..funziona! Ringraziamo (paghiamo) e nel pomeriggio siamo di nuovo in pista!
Ci assale però un dubbio improvviso: abbiamo perso in sostanza un paio di giorni, vale la pena di andare all’Elba? Con il traghetto tra andata e ritorno “perdiamo” altro tempo. E se la stufa si bloccasse ancora? Sull’isola non risultano esserci centri di assistenza.. Il camper va veloce ma i nostri pensieri più lenti. Il bivio per Piombino ci coglie impreparati, lasciamo fare all'istinto: il camper va dritto e l'itinerario si ricalcola spontaneamente come se fosse sempre stato quello.
Ragazzi: si va all'Argentario!
"Mamma cos’è l’Argentario?" E' un promontorio incantato dove vivono protetti uccelli, pesci e cinghiali, che stanno cercando di staccarsi dall’Italia per allontanarsi sulla loro isola magica, ma la terra li vuole e li trattiene con un elastico che si allunga e assottiglia sempre più, creando una striscia fatata di sabbia in mezzo al mare. Bisogna andare prima che la striscia si spezzi!

Viva il camper, viva l’improvvisazione che ci concede, viva la flessibilità che trasforma un inconveniente in una nuova occasione, viva la libertà!

Sistemati in un’area di sosta pulita, ordinata, spaziosa e tranquillissima ad Orbetello (area di sosta Lanini), un anziano gestore ci accoglie con una carica e vitalità da fare invidia: impegnato da mattina a sera a sistemare, tenere in ordine, ripulire silenziosamente, trova il tempo e il sorriso per darci tutte le dritte per i luoghi più incantevoli. 
Comincia la caccia agli scorci, con 3 giorni di passeggiate e relax alla scoperta dell’Argentario, girato in lungo e in largo con tutta calma, puntando alla Fortezza Spagnola, immaginandoci pirati che scrutano l’arrivo dei vascelli nemici, esplorando il Forte Filippo e il Forte Stella, dove fare l’asse di equilibrio sui muretti di pietra e gareggiare a chi fa “il traverso” più lungo. Saliamo sul Monte Telegrafo, girovaghiamo per Porto S Stefano e Porto S Ercole giocando con la fionda a chi lancia più lontano, più dritto, più strano e si vince tutti. 



Ci improvvisiamo “bird-watchers” passeggiando lungo il tombolo e la laguna, approdando infine ad una caletta completamente isolata (..prevedibile visto il periodo..), una spiaggia tutta per noi, dove correre, scalare, saltare, diventare dei Robinson Crusoe naufragati sull’isola deserta e costruire una zattera per salvarci salpando verso il mare impetuoso sprezzanti del pericolo. Un imprevisto sole tiepidissimo ci scalda, la giornata è perfetta.



Dopo un gran lavoro di squadra, soddisfatti della nostra realizzazione, salutiamo la zattera augurandole felici peripezie e tanta fortuna ("Mamma ti immagini se questa notte la zattera prende l'anima e naviga nel mare!" - Carlo). Si torna al camper con la sensazione di aver vissuto un'avventura degna dei più grandi esploratori. 


 


Il mattino successivo lasciamo l’Argentario e ci dirigiamo a Pitigliano per aggiungere un tocco culturale alla nostra vacanza. Pitigliano ci stupisce e ci affascina: paese meraviglioso, un gioiello medievale scavato nel tufo, con casette a picco sulla scarpata, scalinate ripidissime, un quartiere ebraico che sembra un presepe con negozietti caratteristici, sinagoga, case ebraiche, pane ebraico, deliziosi dolcetti ebraici.. Non ci siamo fatti mancare nulla: compreso il concerto della banda nel palazzo Orsini e la visita alla mostra d'arte moderna, dove si votava l'artista preferito. Abbiamo votato, dietro unanime richiesta dei bambini, per un certo Kevo che ha conficcato un mappamondo dentro un water (vero) spalmandoci sopra la cera - marrognola - di una candela mezza consumata. E che nessuno rida: "La nostra stupidità è pari solo alla nostra cupidigia!" ci ammonisce Nadia, severa, leggendo la didascalia.
Sfatti sfiniti dalla camminata per i vicoli infiniti, troppo incantevoli per volercene perdere anche uno solo, giunta ormai sera, con Carlo semi-accasciato per terra in crisi ipo-glicemica (“Io da qui non mi muovo più!”), entriamo in pizzeria pregustando il relax.
“Avete prenotato?”
“No..”
“Spiacenti, siamo pieni”.
Profondissima delusione, sconforto, Carlo in lacrime.
"Le volete da asporto?" ci propongono.
Sì già, con il camper parcheggiato a 2 km da qui, ora che arriviamo le mangiamo ghiacciate.
"Ma ve le portiamo a domicilio!"
"Fantastico!! Ottimo!! Grazie!! ..ehm cioè.. un attimo.. dove abbiamo parcheggiato esattamente? allora arrivando al paese dal basso, abbiamo girato a destra, avete presente? più o meno all'altezza delle mura e preso una strada.. sì, mi pare che costeggiasse un cimitero a un certo punto.. non tanto dopo, la prima? o forse la seconda? abbiamo girato a sinistra e poi accostato in uno slargo a lato della strada ..chiaro?"
"Facciamo così: quando arrivo al cimitero comincio a suonare forte il clacson. Suonate anche voi che vi trovo."

Ci siamo incamminati, anzi messi a correre: a Carlo erano tornate tutte le energie nel timore che le pizze non ci trovassero al camper! Le pizze ci hanno trovato: buonissime caldissime, puntualissime. Dopo una cenetta sotto le mura di Pitigliano nel nostro ristorante privato, ci siamo addormentati ammirando dal finestrino le luci di questo borgo incantevole, convinti che “Neanche gli Agnelli hanno una camera con vista così!”

Grazie Toscana, grazie tecnico, pizzaiolo, gestore, grazie spiagge, fortezze e città, grazie camper per questi regali che riempiono la vita.

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