DAL PASSO DEL GRAN S BERNARDO
ALLA CABANE DE VALSOREY
Da Instagram
veniamo a sapere che sabato è in programma una “nottata di rovina punk” con “DJ
trash non-stop" a partire dalle 23:00. Il tutto rigorosamente all’aperto a
poche centinaia di metri da casa nostra.
C’è un’unica
possibilità di salvezza: motore acceso e fuga.
Poco più di un paio d’ore dopo, siamo parcheggiati al Passo del Gran S Bernardo in ammirazione di un tramonto spettacolare. Solo fischi di marmotte al posto del trash. Tiriamo un sospiro di sollievo.
Preferiamo
dormire sul versante italiano, più tollerante alla sosta libera dei camper, stando comunque come sempre molto attenti a non lasciare alcuna traccia del
nostro passaggio.
Al mattino sconfiniamo in Svizzera, scendendo qualche
tornante verso Bourg-Saint-Pierre. Parcheggiamo lungo la strada e imbocchiamo
la mulattiera per gli alpeggi.
Sgomitiamo per farci strada tra le mucche irremovibili
e raggiungiamo quindi il sentiero salendo gradualmente fino a bivio tra la Cabane de
Valsorey (sul versante di sinistra) e la Caban du Velan (sul versante destro). Scegliamo il sentiero verso la Cabane de
Valsorey, che sale in modo deciso fino allo sperone roccioso; lo si supera con una rampa più ripida, giungendo quindi al Rifugio (3.000m).
Siamo ai
piedi del Gran Combin, di fronte al ghiacciaio del Mont Velan, con il Monte
Bianco in lontananza. Ascoltiamo in silenzio il soffio del vento. La
temperatura, di un caldo anomalo per queste quote, e la vista del ghiacciaio
completamente scoperto ci lasciano purtroppo una profonda inquietudine che
rovina in parte la magia della maestosità del luogo.
Una sciacquata nel ruscello (con sapone
rigorosamente biodegradabile) regala una sensazione rigenerante impagabile.
L’acqua tra l’altro ritorna al torrente, senza sprechi; non si consuma gas per
riscaldarla e nemmeno plastica, visto che la saponetta bio è avvolta
nella carta. Il bello è che nulla di tutto questo è nemmeno lontanamente un
sacrifico, anzi è tutto uno strepitoso appagante privilegio.
Il pieno al camper
purtroppo è un po’ meno bio …cerchiamo un nostro personale compromesso con la coscienza e ci asciughiamo al sole.
Dopo una lunga piacevole pennica, si è fatto tardi. Confidiamo che
i trash ammazza punk siano ormai in fase di smaltimento postumi post sbornia: possiamo
tornare a casa!
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