DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

I NOSTRI DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

Tra strade sconnesse e natura alla riscossa, sogniamo i nomadi, inseguiamo le renne e cavalchiamo le onde. Una doccia sotto le stelle, l'immensità da contemplare e la bussola puntata verso le emozioni per non perdere la retta via.

giovedì 21 luglio 2022

GRAN S BERNARDO - GIUGNO 2022

DAL PASSO DEL GRAN S BERNARDO

ALLA CABANE DE VALSOREY

Da Instagram veniamo a sapere che sabato è in programma una “nottata di rovina punk” con “DJ trash non-stop" a partire dalle 23:00. Il tutto rigorosamente all’aperto a poche centinaia di metri da casa nostra.
C’è un’unica possibilità di salvezza: motore acceso e fuga.


Poco più di un paio d’ore dopo, siamo parcheggiati al Passo del Gran S Bernardo in ammirazione di un tramonto spettacolare. Solo fischi di marmotte al posto del trash. Tiriamo un sospiro di sollievo.

Preferiamo dormire sul versante italiano, più tollerante alla sosta libera dei camper, stando comunque come sempre molto attenti a non lasciare alcuna traccia del nostro passaggio. 
Al mattino sconfiniamo in Svizzera, scendendo qualche tornante verso Bourg-Saint-Pierre. Parcheggiamo lungo la strada e imbocchiamo la mulattiera per gli alpeggi.
 
Sgomitiamo per farci strada tra le mucche irremovibili e raggiungiamo quindi il sentiero salendo gradualmente fino a bivio tra la Cabane de Valsorey (sul versante di sinistra) e la Caban du Velan (sul versante destro). Scegliamo il sentiero verso la Cabane de Valsorey, che sale in modo deciso fino allo sperone roccioso; lo si supera con una rampa più ripida, giungendo quindi al Rifugio (3.000m). 

Siamo ai piedi del Gran Combin, di fronte al ghiacciaio del Mont Velan, con il Monte Bianco in lontananza. Ascoltiamo in silenzio il soffio del vento. La temperatura, di un caldo anomalo per queste quote, e la vista del ghiacciaio completamente scoperto ci lasciano purtroppo una profonda inquietudine che rovina in parte la magia della maestosità del luogo.


Torniamo per la notte nel posticino di ieri. Non solo è uno slargo pianeggiante e ampio, ma anche a due passi dal torrente.
Una sciacquata nel ruscello (con sapone rigorosamente biodegradabile) regala una sensazione rigenerante impagabile. L’acqua tra l’altro ritorna al torrente, senza sprechi; non si consuma gas per riscaldarla e nemmeno plastica, visto che la saponetta bio è avvolta nella carta. Il bello è che nulla di tutto questo è nemmeno lontanamente un sacrifico, anzi è tutto uno strepitoso appagante privilegio. 
Il pieno al camper purtroppo è un po’ meno bio …cerchiamo un nostro personale compromesso con la coscienza e ci asciughiamo al sole. 

 

Dopo una lunga piacevole pennica, si è fatto tardi. Confidiamo che i trash ammazza punk siano ormai in fase di smaltimento postumi post sbornia: possiamo tornare a casa!



 

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