PONTE DEL 2 GIUGNO IN VAL D'AOSTA:
CHENEIL - BIONAZ - GRESSONEY
Mercoledì sera
siamo già parcheggiati a Cheneil e giovedì mattina ci incamminiamo presto verso
il Monte Roisetta sotto una leggera pioggerella. A 3.000m le gocce d’acqua si
trasformano in fiocchi di neve. Più saliamo, più nevica fitto e tira vento. La sorpresa di una bufera a giugno ci mancava! Le nuvole si infittiscono, la visibilita è
pessima. A 300m dalla vetta rinunciamo.
Sulla via del ritorno improvvisamente
il cielo si schiarisce, ci mostra la cima della Roisetta pulita e invitante.
Che beffa! Pazienza, ci consoliamo ammirando lo spettacolo di un arcobaleno che
in un attimo trasforma un mondo in bianco e nero in un’esplosione di colori.
Per la notte ci
spostiamo a Torgnon a fare una sorpresa al nonno che compie gli anni. Veniamo
calorosamente coccolati e riccamente nutriti nel “ristornante della nonna”
sempre aperto, senza bisogno di prenotazione. Una certezza.
Venerdì il tempo è
peggio del giorno precedente. Pioggerella insistente e nessuno spiraglio di
schiarita. Andiamo a Bionaz per una passeggiatina adatta al meteo: parcheggiamo
alla diga di Place Moulin, camminiamo lungo il lago (spaventosamente secco, da
cui si vede emergere il canyon scavato dal torrente, di solito ben sommerso
dalle acque) e per pranzo siamo al Rifugio Prarayer a dare un senso alla giornata.
Le previsioni meteo per sabato sono finalmente belle e andiamo a Gressoney-La-Trinitè
dove passiamo la notte nell’area di sosta in fondo al paese: comoda,
pianeggiante, con vista sul Rosa, a due passi dall’alimentari dove ci
riforniamo di prodotti tipici. E addirittura gratuita fino al 15 giugno! Ci va
di lusso.
Comunque, tirando e appendendomi senza ritegno e senza
grazia, arrivo anch’io al ponte tibetano dove, per chi non ce la fa più, c’è
una via di fuga che permette di raggiungere la cima lungo il sentiero.
Io e
Daniele prendiamo la via di fuga. I ragazzi proseguono per gli ultimi 50m di parete
– definita dalla relazione “impressionante parete strapiombante estremamente
difficile”. Li osserviamo avanzare sicuri e veloci. Pare non facciano alcuna fatica. Beata gioventù.
Ci ritroviamo
insieme in vetta. La via esce su un meraviglioso pianoro fiorito con il Monte
Rosa di fronte a noi (avvolto da un cappello di nuvole) e le pittoresche Baite
Bodma in posizione idilliaca.
Il meteo si è stabilizzato su sole pieno e caldo
e tornati a valle le sdraio in riva al torrente, i piedi in acqua, i prati
colorati sono una scena da sogno.
Relax, merenda a
base di squisiti dolcetti tipici al miele, comode operazioni di
carico-scarico ed arriva il momento di rientrare alla base, con qualche vescica
sulle mani, i muscoli indolenziti e una bella vacanza da ricordare.
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