Sole mare e terme
tra sci e relax, in quel magico attimo in cui l’inverno prende per mano la
primavera.
Mercoledì 8 marzo è festa della donna. L’azienda regala mezza giornata alle “fanciulle”. Basta aggiungere 2 giorni di ferie per inglobare il weekend. Al Liceo di Nadia hanno programmato cogestione fino a sabato. La neve ha imbiancato le montagne la scorsa settimana e ora il tempo è bello. Che serie fortunata di coincidenze. Si parte!
Il Camping
Colfosco è una garanzia: pulito, ordinato, pieno di stranieri (olandesi,
tedeschi, perfino svedesi). Sistemiamo sci e scarponi nella stanza comune
(riscaldata), in modo da recuperare un po’ di spazio vitale nella nostra minuta
dimora. Riempiamo il frigorifero con spatzle e canederli, la marmellata Kostner
di Corvara, lo yoghurt del maso, il pane brezel, un quarto di forma di Bella Badia e una bottiglia di Lagrein.
Dopo cena
vorremmo andare a letto presto per essere in forma domani, ma Carlo è
inarrestabile: si agita, saltella, urlicchia, si rotola nel letto. “Sono
felice, sono felice, quando sono felice il mio corpo non riesce a stare fermo,
la montagna mi rende felice, siamo in montagna, sono felice, devo muovermi, ho
voglia di parlare, sono felice!”, un ritornello incessante, che si scontra presto
con la pazienza (corta corta) di Daniele.
“Mucala !! Alloraaa !”
(in fondo è il ruolo del padre)
Io sto zitta per
non contraddirlo (è il ruolo della moglie), ma intanto faccio i grattini a
Carlo, che capisce che se fosse per me starei ad ascoltare la sua voce tutta
notte (è il ruolo della mamma).
Nadia ignora
serenamente la scena, distribuisce baci della buona notte ed è già a letto con
un libro in mano (non so di che ruolo si tratti, forse di un prodigio).
Senza bisogno
della sveglia alle 7:30 siamo tutti in piedi. Zaino, panini, sci e via:
Pralongià, Cherz, Crep de Mont, Piz Sorega, Piz La Ila.. e intorno a noi il
Sassongher, la Marmolada, il Gruppo del Sella. Ogni volta che ci si torna,
queste montagne sembrano sempre più belle. Nel pomeriggio il tempo si chiude e
nevischia. Solo i più forti (ovvero giovani) insistono a sciare fino alla
chiusura degli impianti, mentre i saggi (non dico vecchi) si godono la doccia
calda, il tè sul camper con la stufa accesa e una fetta di strudel.
Venerdì ci bacia un cielo azzurro intenso e limpido: un vento a 30 km/h (con raffiche fino a 60 km/h) ha spazzato via ogni nuvola e spazzerebbe via anche noi se provassimo a sciare. Mettiamo in moto il camper e ci godiamo un viaggio fino a Brunico tra scorci di rossa roccia dolomitica, favolosamente accesa dal sole.
Al Cron 4, "Il Paradiso del Benessere nel Cuore della Val Pusteria", ci lasciamo coccolare da cascate d'acqua termale, percorsi kneipp e angoli relax. Si passeggia all'aperto, lungo stradine che si snodano tra fontane e prati, come a spasso in un vero e proprio villaggio, dove ogni casetta è una rivelazione: la sauna malga alpina, la sauna dei Vichinghi, la sauna seminterrata in pietra, la biosauna...
“Chi non dedica un po’ di tempo tutti i giorni alla propria salute, un giorno dovrà dedicare molto tempo alla propria malattia” ammonisce un murales all'ingresso. Dopo esserci impegnati a sufficienza in questa doverosa attività, raggiungiamo i ragazzi nella zona piscine e scivoli.
Sabato è il mix perfetto tra giovedì e venerdì: ottima neve, vento assente e sole splendido.
Né Carlo né Nadia si sono portati dietro il cellulare, ma non c’è bisogno di darsi complicati appuntamenti: si arriva direttamente al camper con gli sci ai piedi, quindi liberi tutti, ci rivediamo stasera, state attenti, andate piano (ruolo: mamma e papà).
“Sìììììì. Facciamo i salti nel fuoripista??” (ruolo: figli)
Il weekendone (o
mini-settimana?) si chiude egregiamente con la pizza del Ristorante Salvan,
raggiungibile a piedi, senza ansie da parcheggio. Brindiamo al sole e alla
neve; facciamo quattro passi per il campeggio per votare il mezzo più bello, in
dubbio tra un Niesmann Bischoff con salotto angolare in pelle e un Concorde da
12 metri a volume variabile e piedini di stazionamento idraulici autolivellanti.
“Parcheggialo in cima al Flulelapass. O in riva al lago davanti al ghiacciaio
dello Svartisen. E perché non sul promontorio di Carrapateira?” ...il
mezzo più bello è sempre il proprio!
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