DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

I NOSTRI DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

Tra strade sconnesse e natura alla riscossa, sogniamo i nomadi, inseguiamo le renne e cavalchiamo le onde. Una doccia sotto le stelle, l'immensità da contemplare e la bussola puntata verso le emozioni per non perdere la retta via.

domenica 11 dicembre 2016

AUSTRIA INNSBRUCK - DICEMBRE 2016

Innsbruck

DIARIO DI VIAGGIO IN CAMPER IN AUSTRIA:
Dai mercatini di Natale di Innsbruck ai passi Svizzeri, guidati dalle luci di Natale e rapiti dalla voglia di neve.


Martedì sera, 6 dicembre: quest'anno S Ambrogio cade proprio bene. 
Daniele ha la gamba sinistra immobilizzata da un tutore dall'inguine alla caviglia per la rottura della rotula (incidente in montagna un mesetto fa). Lasciamo a casa gli sci e saliamo sul camper senza fretta: guido io, si prospetta un viaggio lento e tranquillo. Meta i mercatini di Innsbruck, ci dirigiamo verso la Valchiavenna ("Se ci mettiamo sulla A22 e ti stanchi, dove dormiamo? In autostrada!?"). Sui tornanti del Maloja, Daniele, esasperato dalla mia prudenza, sblocca il tutore e prende il volante per i dieci minuti di autonomia che il ginocchio dolente gli concede ("Meeenomaaaale! Altrimenti non si mangiava più" commenta Carlo).
A Silvaplana cediamo ai morsi della fame. La pausa cena purtroppo si protrae notevolmente: biscotti frantumati e confezioni sbriciolate di riso rivelano, senza ombra di dubbio, l'opera ...fresca... di un topolino. Già settimana scorsa, caricando il camper (parcheggiato nell'officina dismessa di amici), avevamo trovato tracce di topo tra la carta igienica a brandelli e l'accappatoio smangiucchiato di Carlo. Accuratamente ripulito e disinfettato il tutto, posizionato gabbiette, non avendo catturato nulla nè trovato ulteriori segni del suo passaggio, speravamo se ne fosse andato. Evidentemente era a bordo con noi, da qualche parte esterna al camper da dove riusciva ad infilarsi negli sportelli, ma per fortuna non all'interno dell'abitacolo. Altra lunga puntigliosa pulizia, altro sacco della spazzatura (di cui ci saremmo liberati solo due giorni dopo: in Svizzera pare abbiano bandito i cestini per l'indifferenziata) e l'ordine ferreo di tenere chiuse tutte le antine. A Scuol ci sistemiamo nelle piazzole del campeggio, collegandoci alla corrente ed usufruendo del camper service.
Cerchiamo qualcuno alla reception, ma non c'è anima viva; il giorno successivo passerà un signore ad informarci che il campeggio aprirà domenica: "Soggiorno offerto dalla casa, tornate a trovarci". È una promessa! Ci sono -12 gradi, la scelta è inevitabile: si trascorre la giornata all'Engadin Bad tra terme, sauna, bagno turco, frigidarium e calidarium, piscine coperte e scoperte per i ragazzi, idromassaggio, cascate e lettini relax. Il mattino dopo percorriamo in scioltezza i 130km rimanenti per Innsbruck. 
In autostrada attivo i tergicristalli per pulire il parabrezza: una piccola macchia scura viene violentemente catapultata fuori dalle fessure, scivola lungo il vetro, sbatte contro il tettuccio ed esultiamo, certi di aver perso per strada il nostro ospite.

Innsbruck
Sistemati all'Innsbruck camping, esploriamo i mercatini di Natale fino a sera, tra decorazioni luminose, alberi giganti sull'Inn, punch al rum e kinderpunch.
 
InnsbruckInnsbruckInnsbruckInnsbruck   



Innsbruck
Una seconda giornata ci permette di vedere le viuzze medievali con la luce del sole, il palazzo reale, il duomo e il tettuccio d'oro, lasciando per il terzo giorno l'opzione castello. "Nooooooo baaaaaasta" si oppone Carlo. Nadia cerca di mediare con delicatezza: "Mamma, sarà anche bello, cioè sarà bello di sicuro, ma devi ammettere che in questi giorni di cultura ne abbiamo vista abbastanza". ...beh insomma, un palazzo e una chiesa. Si riparte democraticamente. Camper significa nomadismo. La meta è il viaggio. Lo dicono tutti gli slogan. In Svizzera imbocchiamo una stradina tortuosa che porta allo sconosciuto (a noi) Fluela Pass.
Svizzera, Fluela Pass
Svizzera, Fluela Pass

Svizzera, Fluela Pass
La temperatura non migliora granché  (-9°C): i ragazzi si scaldano attraversando il lago ghiacciato, scivolando nella neve e risalendo sprofondando fino alle ginocchia ("Questo paesaggio mi dà forza e non sento neanche la fame! Vi amoooo!" urla Carlo); io e Daniele beviamo il caffè, mangiamo le ultime palle di Mozart e scattiamo foto. 

Svizzera, Fluela Pass 
Ceniamo in compagnia di una luminosissima luna e dormiamo con maglia termica e tuta felpata. Daniele sente un "tum tum" ovattato ed è convinto (tuttora) che si tratti del suo cuore, tale è il silenzio che ci circonda. Io sospetto sia l'autoradio di una macchina in lontananza, ma anche Carlo crede alla storia del cuore e per amore assecondo la poesia.

Svizzera, Fluela Pass
Facciamo colazione con lo sfondo di immacolate montagna bianche difficili da salutare; è domenica, domani si lavora e i figli devono finire i compiti. Aspettatteci, vette armoniose, slalomiamo alla meglio tra una frenesia e una smania nel mondo degli umani e torniamo al più presto da voi.

Svizzera, Fluela Pass
 Svizzera, Fluela Pass

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