DIARIO DI UN WEEKEND IN VAL D'AOSTA:
FERRATA VOFREDE
AL RIFUGIO PERUCCA
Relive 'Rifugio Perucca'
Ragazzi in montagna, previsioni meteo ottime e un prodigioso venerdì pomeriggio libero: alle 14:30 siamo già in strada verso la Val D’Aosta. Raggiungiamo i figli in tempo per incontrare gli amici, pianificare la gita e preparare gli zaini.
Nonostante
i letti liberi a casa dei nonni, io e Daniele preferiamo dormire in camper. “Non vi
disturbate, siamo comodi così, le nostre lenzuola, i nostri spazzolini..” Ci piace
fingere di essere “vanlifers” per qualche attimo di tanto in tanto!
Sabato mattina ci
spostiamo a Cervinia, parcheggiamo su uno spiazzo sterrato pochi km prima del
paese e imbocchiamo il sentiero n.9 che risale il vallone lungo il torrente
Creton, fino allo sperone Vofrede, dove la fune metallica indica
l’attacco della via.
La ferrata alterna tratti attrezzati e non, esposti ma mai
difficili, e soprattutto con panorami spettacolari. Decisamente la ferrata paesaggisticamente più notevole che ci sia mai capitata di fare.
Spazzoliamo
con tanta sana fame la cena e prima del tramonto siamo a letto. E’ la seconda
volta che dormiamo in questo paradiso. Speriamo che il detto “Non c’è due senza
tre” si avveri! Ha un’atmosfera magica.
Nessuno si lamenta del fatto che i cellulari non prendano.. Solo i nonni, preoccupati
dalla mancanza di notizie, hanno chiamato direttamente il rifugio per assicurarsi che fossimo arrivati.
Ci lasciamo alle spalle il Perucca, scendendo verso il Bivacco Manenti, minuscolo e spartanissimo, in legno e lamiera, circondato da stambecchi e affacciato su un lago alpino. Neanche nei sogni si potrebbe immaginare una location più incantata di questa.
Mangiamo, ci riposiamo e percorriamo l’ultimo
tratto di discesa verso la zona boschiva e quindi il fondovalle.
Per me e
Daniele è ora di tornare a Milano, ma lasciare i ragazzi a godere ancora di
questi posti trasmette per riflesso un bel po’ di serenità anche a noi!
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