DIARIO DI VIAGGIO IN CAMPER IN AUSTRIA:DALLE VETTE INNEVATE DEL TIROLO AI LAGHI GHIACCIATI DELLA CARINZIA, PASSANDO PER UNO SCINTILLANTE CAPODANNO A VIENNA
Al mattino ci spostiamo a St Jakob in Defereggen per salire al passo Stalle. Ci siamo già stati svariate volte (a piedi, con le ciaspole, con gli slittini e con gli sci da alpinismo) ma sempre partendo da Anterselva. Siamo curiosi di vedere com’è il versante austriaco. Raggiungiamo il confine con l’Italia camminando sotto una neve fitta in un paesaggio decisamente invernale. Ridiscesi in paese, strade e visibilità sono pessime e non osiamo proseguire.
Ci sistemiamo in uno slargo a bordo strada, in compagnia di un altro camper: la neve continua ininterrotta tutta notte e al mattino ci troviamo letteralmente sommersi.
La tormenta ci accompagna ancora per qualche centinaio di km costringendoci ad avanzare con faticosa lentezza.
Dalle parti di Linz cerchiamo un campeggio: ci serve una doccia calda per riprenderci da questo tragitto sfibrante! Ci tocca vagare a lungo arrivando fino a Ottensheim prima di trovarne uno aperto (Camping Hofmüle, spartano ma molto economico).
Una stanza piena di nomi, 100.000 morti solo in questo campo. Il muro del pianto, la scala della morte, il precipizio della cava. Brividi di spavento di fronte a una così assoluta inumanità ci tolgono il fiato. Usciamo dalla recinzione spinata svuotati. Vienna è a meno di due ore di strada, ma non riusciamo a reinnescare la solita routine, avviare il motore, riprendere il viaggio. Il parcheggio è rimasto vuoto e decidiamo di fermarci per la notte a dare tempo all’angoscia di diradarsi nel silenzio pesante di questo luogo. Verso mezzanotte il silenzio viene interrotto bruscamente. Non ha mai smesso di nevicare e i 15 cm di neve fresca rendono il piazzale un irresistibile invito a sgommate e folli testa-coda per un gruppo di ragazzotti in cerca di divertimento. Con motori e musica a balla sfiorano il nostro camper, ci sfrecciano davanti, inchiodano a pochi metri da noi. Per andarcene dovremmo montare le catene, ma non ci sembra il caso di uscire in mezzo a queste auto impazzite.
Lo spazzaneve passa all’alba e noi riprendiamo la via.
L’atmosfera natalizia di Vienna ci riporta nel nostro mondo felice, nonostante un pensiero di fondo a quella barbarie si sia ormai indelebilmente insinuato e continui a riaffiorare ogni volta che una briciola di fame, di freddo o di stanchezza ci sfiori. Pensa ai deportati. Pensa ai deportati. Pensa ai deportati. Un ritornello che non si lascia scacciare.
Il 2 gennaio ci svegliamo con un sole strepitoso e le strade
perfettamente spazzate! Schizziamo verso il Weißensee: abbiamo letto di un
campeggio invernale collegato a piste di sci da fondo e di pattinaggio su
ghiaccio (ottimo Camping Knaller). Tempo di registrarci alla reception e siamo
al negozio InterSport per il noleggio dell’attrezzatura da fondo.
La pista si
snoda in un paesaggio fiabesco, alberi talmente carichi di neve da sembrare
dipinti, il sole che filtra tra i rami, le slitte trainate dai cavalli, una
nebbiolina suggestiva sull’immensità del bianco, un paradiso.

Un giorno grigio ci invoglia ad un’escursione più tranquilla: saliamo in seggiovia al rifugio Naggler Alm e scendiamo lungo la pista dedicata agli slittini (rigorosamente noleggiati all’InterSport).
Quando torna a nevicare lasciamo i
ragazzi sul camper, a smaltire quella mezza tonnellata di compiti che le nostre
scuole amano dare, e io e Daniele bussiamo alla porta dell’adiacente albergo
Leonhard: dalla nostra piazzola si vede la vetrata con le sdraio che guardano
la montagna innevata e sembrano chiamarci a quella pace. Il centro wellness è
aperto anche agli esterni all’hotel! Ci rilassiamo per 4 ore, alternando la
sauna bio a quella finlandese, il bagno turco alla doccia idromassaggio, il
caldo del vapore al fresco di due passi nella neve a piedi nudi,
chiudendo il giro appisolandoci sui lettini con una coperta e una tisana ad
ammirare i fiocchi di neve contro il vetro. Domani è venerdì e sarà ora di
rimettere il muso in direzione Milano.
Ma quel “domani” il sole splende di
nuovo e ultimamente si era fatto talmente prezioso che non osiamo sprecarlo.
Corriamo a noleggiare le FatBikes!
Rifacciamo il giro di questo lago al quale ci siamo ormai affezionati, scattiamo altre foto secondo noi da cartolina e ci rassegniamo infine a scendere dai cunei. Non è un addio. Non abbiamo fatto a tempo a noleggiare pelli di foca e ciaspole: dovremo assolutamente tornare un giorno o l’altro in questo luogo meraviglioso. Volendo c’erano anche mute stagne per immersioni subacquee sotto il ghiaccio, ma non è il nostro genere.
Arrivederci Weißensee. Arrivederci Austria.
Nessun commento:
Posta un commento