DIARIO DI VIAGGIO IN CAMPER:PONTE DEL 2 GIUGNO IN ALTA VALTELLINA
Foto di rito e giù di corsa: il cielo si sta oscurando minacciosamente. Percorrendo la Valle
Vezzola, perdiamo rapidamente quota, ma lo scroscio ci raggiunge ugualmente. Ben attrezzati con k-way e copri zaini, chiudiamo il giro, appena inumiditi,
con 737 m di dislivello, 15.5 Km di sviluppo e un report faunistico di tutto
rispetto: avvistati 5 camosci, un capriolo, una coppia di gipeti, volata
vicinissima sopra le nostre teste, e svariate marmotte.
Eravamo partiti in
fretta da Milano per il timore del traffico da esodo ponte senza attardarci a
fare la spesa. Scendiamo quindi a Bormio per rifornire frigorifero e dispensa e
ceniamo con malfatti, bresaola e succo di mele. Carlo nel frattempo ha
accuratamente studiato la cartina della zona e ha identificato una gita in Val
Zebrù.
Ci spostiamo a Niblogo, appena prima di Santa Caterina Valfurva, dove
dormiamo proprio di fianco all'ufficio turistico che ci fornisce generosamente indicazioni e curiosità della valle.
Il sentiero si fa più ripido; lasciamo i prati per
risalire una morena infinita, con la sensazione di fare 3 passi avanti e uno indietro;
un ultimo strappo lungo il nevaio e siamo al rifugio V Alpini (chiuso) a 2878m.
Foto, barretta e via: sta di nuovo per mettersi a piovere e il ghiaione
scivoloso non è il posto dove vorremmo trovarci nel mezzo di un temporale. Alla
Baita del Pastore uno sprazzo di sole ci convince a cogliere l'attimo e a
fermarci per un rapido pranzo al sacco. Ottima scelta: una volpe, attratta dai nostri
panini, si avvicina con cautela, mettendosi in posa in cambio di
croste di formaggio.

Ricominciamo a camminare e ricomincia a piovigginare. Bagnati e discretamente stanchi, ci concediamo una meritata merenda al Rifugio Campo, sentendoci ormai "fuori pericolo": da qui in giù mancano un paio d'ore tutte su comoda mulattiera.
Ricominciamo a camminare e ricomincia a piovigginare. Bagnati e discretamente stanchi, ci concediamo una meritata merenda al Rifugio Campo, sentendoci ormai "fuori pericolo": da qui in giù mancano un paio d'ore tutte su comoda mulattiera.
Arriviamo al camper alle 17:00 dopo 1330
m di dislivello e 27.7 Km di sviluppo. Quattro docce rigeneranti svuotano il
serbatoio: in cerca di acqua e civilizzazione scendiamo all'area sosta di Santa
Caterina Valfurva, dove, in un prato verde incorniciato da un ruscello,
adiacente ad un agriturismo con servizio ristorante take away e scoiattoli che
scorrazzano sugli alberi, carichiamo, scarichiamo, mangiamo e ..crolliamo a
letto.
Carlo: "Papà, sai perché faccio queste gite? Cosi mi stanco! e quando vai a letto è una goduria!" Nadia: "Che bella la notte a sognare scoiattoli, camosci e volpi!" Domenica piove fin dal mattino, ma è meglio così: sarebbe altrimenti stato ben più duro trovare la forza di abbandonare questi monti. Il dovere ci chiama: i ragazzi devono studiare per le ultime interrogazioni e verifiche di fine anno e io ho una valigia da preparare per un viaggio di lavoro per il quale, ahimè, non bastano pantaloni da trekking e scarponcini, ma complessi abbinamenti che spaziano dal "casual" al "formal" passando per il "business", richiedendo tutta la mia capacità di analisi e di concentrazione.
Carlo: "Papà, sai perché faccio queste gite? Cosi mi stanco! e quando vai a letto è una goduria!" Nadia: "Che bella la notte a sognare scoiattoli, camosci e volpi!" Domenica piove fin dal mattino, ma è meglio così: sarebbe altrimenti stato ben più duro trovare la forza di abbandonare questi monti. Il dovere ci chiama: i ragazzi devono studiare per le ultime interrogazioni e verifiche di fine anno e io ho una valigia da preparare per un viaggio di lavoro per il quale, ahimè, non bastano pantaloni da trekking e scarponcini, ma complessi abbinamenti che spaziano dal "casual" al "formal" passando per il "business", richiedendo tutta la mia capacità di analisi e di concentrazione.
Nessun commento:
Posta un commento