DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

I NOSTRI DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

Tra strade sconnesse e natura alla riscossa, sogniamo i nomadi, inseguiamo le renne e cavalchiamo le onde. Una doccia sotto le stelle, l'immensità da contemplare e la bussola puntata verso le emozioni per non perdere la retta via.

mercoledì 8 gennaio 2020

SVIZZERA - CAPODANNO 2020


DIARIO DI VIAGGIO IN CAMPER IN SVIZZERA A CAPODANNO:
SCI E SLITTINI TRA GRIGIONI E VALLESE

1.200km
10 giorni

Ghiacciaio dell'Aletsch

Giovedì 26 dicembre: previsioni meteo buone, ferie fino alla Befana, nuova stufa sul camper e metri di neve su tutte le montagne. Le premesse sono le migliori possibili!

Pieni di voglia di bianco e azzurro, arriviamo in un attimo in dogana a Chiasso e quindi Lugano, Bellinzona, Chur ed eccoci a Davos.

DavosGli ospiti del campeggio ricevono una "guest card" per l’uso gratuito di tutti i mezzi pubblici. Prendiamo il treno - rosso, puntuale, pulito, proprio svizzero - e giriamo per Davos, molto moderna e costruita, vivacissima e straripante di fans in subbuglio per il match di hockey su ghiaccio in previsione venerdì sera. 


Davos








Avevamo in programma di fermarci qualche giorno ad esplorare le piste da fondo, ma da domani il campeggio è tutto prenotato fino al 2 gennaio. Non è un campeggio per gente di passaggio. La facilità di accesso, l’ottimo collegamento al paese e la ricca offerta turistica del posto sono ideali per grossi mezzi a lunga permanenza, di quelli che prenotano prima di partire. 


Ci rimettiamo in viaggio, sotto la neve su strade bianchissime, verso il campeggio di Arosa, dove, sistemati in una piccola piazzola, ci dirigiamo alla “reception”: un bungalow senza presenza umana, con mensola dotata di penna e blocco ricevute, per auto-compilare la propria con i dati del camper, dell’equipaggio e della durata della sosta, sommare l’importo e imbucare i soldi dovuti nell’apposita casella. In euro o in franchi svizzeri a piacere. Scopriamo che questa inusuale usanza si chiama “self check in” e ci riempie di gioia. 

Anche Arosa è un’animata località di villeggiatura, incorniciata da vette imponenti. La Coop è a due passi, il servizio pullman efficientissimo e le piste da fondo si snodano morbide e tortuose tutt’intorno. 
Scivoliamo per 21 km e 465 m di dislivello avvolti solo da bianco, azzurro e silenzio. 

Arosa sci di fondo
Arosa sci di fondo
La notte è stellata, la neve ricopre ogni cosa, magica e muta.  


Ci risvegliamo ripostati e seguiamo il sentiero invernale che porta al lago ghiacciato Schwellisee e da lì, con un lungo anello ben battuto e segnalato attorno ad Arosa, di nuovo in paese.
 
  

Dopo un accurato camper service, ripartiamo mirando al Vallese, ma il Furkapass, il Grimsellpass e anche il Nufenenpass sono tutti chiusi e ci troviamo a fare un giro dell’oca pazzesco passando da Zurigo, Berna, Montreux, Martigny ..per raggiungere finalmente Fisch ormai a tarda sera. Dormiamo nel parcheggio dell’ovovia e di primo mattino arriviamo al Forest Lodge Camp di Oberwald.

Oberwald
Ecco il paese dal fascino alpino che stavamo cercando! Casette di legno con lucine alle finestre, strade nemmeno spazzate e gente che gira per il paese con gli sci di fondo, lasciandoli nelle rastrelliere fuori dal supermercato mentre fa la spesa.
Oberwald Camping




Anche il campeggio sembra un mondo sperduto: la strada disagevole seleziona i camper e qui ci troviamo ad essere noi i più ingombranti, circondati interamente da van
!



Ci avviamo verso una lunga, lunga, lunga, interminabile salita fino al Grimsellpass (1000 m di dislivello). 

Grimsellpass con gli slittiniGrimsellpass con gli slittini 



Abbracciati da uno sterminato mare bianco, con vette grandiose a perdita d’occhio e qualche raro escursionista con sci d’alpinismo che si avventura per i pendii, ci sentiamo esploratori sul tetto del mondo. 
 
Grimsellpass con gli slittini

Al passo spunta un improvviso albergone di lusso, dove noleggiamo gli slittini per sfrecciare senza sosta, in apnea nei punti più ripidi, la faccia ricoperta dalla neve sollevata dagli scarponi, ai quali consumiamo la suola nel continuo sforzo di controllare la velocità, per 13 incredibili lunghissimi chilometri di tornanti, discese, gobbe e buche.

Grimsellpass con gli slittini

Grimsellpass con gli slittiniGrimsellpass con gli slittini
Grimsellpass con gli slittiniGrimsellpass con gli slittini
Grimsellpass con gli slittini

All’arrivo in paese faccio fatica a rialzarmi: ho crampi bestiali agli adduttori, tesi e contratti tanto a lungo! Camminiamo a gambe rigide fino al negozio di sport dove lasciamo gli slittini appoggiati al muro: passeranno quelli dell’hotel a riprenderli. Non abbiamo lasciato né nome né documenti a nessuno. Tutto sulla fiducia. Ci pare una cosa inconcepibile, ma a pensarci bene forse è solo una cosa civile. 

Oberwald pista di fondo di GomsCi si presenta un altro giorno di sole! Anche questo è indiscutibilmente straordinario! La pista da fondo di Goms è un tracciato incantato che passa dal campeggio e ci conduce da Oberwald per 20 km fino a Niederwald, attraverso una serie di pittoreschi paesini (quasi tutti dotati di stazione del treno per rientrare comodamente in qualsiasi momento), nel fondovalle ampio e accogliente, a fianco di torrenti e sassi bianchi che emergono dall’acqua, con alberi carichi di ghiaccio e neve e qua e là stazioni di ristoro in legno con wc puliti e riscaldati.

Oberwald pista di fondo di GomsOberwald pista di fondo di Goms

Oberwald pista di fondo di GomsOberwald pista di fondo di Goms
A Niederwald facciamo come la gente del posto: togliamo gli sci e saliamo comodamente sul caratteristico trenino rosso per tornare ad Oberwald senza dover ripercorrere tutta la strada. 









Oberwald pista di fondo di Goms




Il biglietto del treno è incluso nello skipass del fondo e non vogliamo far tardi: è il 31 dicembre. Abbiamo un cenone da preparare! Docce, pulizia del camper, intimo rosso e siamo pronti.
 
Daniele si adopera per allestire una cenetta in piena tradizione: lenticchie, purè, cotechino e tortellini, panettone e spumante! Neanche Cracco avrebbe saputo fare di meglio con spazi e fuochi così ristretti. 
In attesa della mezzanotte, Nadia riesuma le “lettere a me stesso”, scritte per gioco a capodanno 2015 e quindi sigillate rigorosamente come da istruzioni, per aprirle nel lontano capodanno 2020. 

Il tempo è passato in fretta ed eccoci all’appuntamento per riscoprire “i miei obiettivi” e “le dieci cose che vorrei fare prima di aprire questa lettera”. Carlo, con la fantasia e l’ottimismo dei bambini, si era immaginato a "Vivere in montagna, meglio se in campeggio".. deve mettere a punto qualche dettaglio, ma siamo certi che possa farcela. Al suo turno Daniele, imperturbabile, legge: “Essere ancora vivo”. "Grandeeeee! Ce l'hai fatta! Obiettivo centrato!" Applaudiamo e ci complimentiamo. Si era anche proposto di guadagnare il doppio, ma - per colpa nostra dice, che lo costringiamo a continue, estenuanti, lunghissime vacanze - non ci è riuscito. Tra risate, riflessioni semiserie e immancabili nuovi buoni propositi, arriviamo al 2020! 


L’anno nuovo comincia con un sole stupendo. Altro camper service e ci spostiamo a Fiesch. Gli idilliaci e appartati villaggetti alpini sono la nostra delizia, ma non riusciamo nemmeno a opporre resistenza di fronte alla scintillante attrazione consumistica dell’Aletsch Arena. 

Sciare all'Aletsch Arena 
Ghiacciaio dell'Aletsch
Da Fisch partono gli impianti di risalita che si collegano al comprensorio sciistico del ghiacciaio dell’Aletsch, il più grande delle Alpi. I ragazzi sfrecciano sulle piste dall’apertura al tramonto, con la gopro che immortala i salti, i view point e i crepacci.




Noi preferiamo percorrere a piedi uno dei molteplici e molto ben tenuti winterwanderwege: saliamo al punto panoramico sul ghiacciaio, ammiriamo Cervino e Monte Rosa da un versante dal quale non siamo abituati a vederli e beviamo caffè della moka dal thermos sulle panchine al sole.
Ad ogni età i propri piaceri.


Ghiacciaio dell'Aletsch

Grazie all’abbondantissima neve, si arriva al campeggio con gli sci ai piedi e ci ritroviamo insieme al camper per sera, ugualmente stanchi e soddisfatti. 
Sazi di sport, facciamo i turisti per un giorno, seguendo una strada a curve, che dalla valle del Reno porta verso il Gemmipass.

Andando a spasso per Leukerbad, cittadina termale attorniata da un anfiteatro di grandi guglie rocciose, ci viene la solita voglia-di-terme-da-fine-vacanza. 
Torniamo a Brig (non riusciamo proprio a fare strade lineari a quanto pare) e passiamo l’ultima giornata a mollo per ore alle terme di Brigerbad: vasche calde, caldissime, fredde e freddissime; alterniamo il bagno turco all’aroma di mandarino, a quello all’eucalipto e poi al melone. 
Ci eravamo già stati al ritorno dalla Scozia, ma l’atmosfera è irriconoscibile: scivoli e prati all’aperto hanno lasciato il posto a idromassaggi in mezzo alla neve, fra luminarie natalizia e vapori colorati, che salgono verso il cielo stellato. Un catino gelato all’esterno rinvigorisce i più forti e una tisana bollente scalda l’anima.

Con la pelle raggrinzita, ci rimettiamo in moto: qualche chilometro e raggiungiamo il Passo del Sempione, dove un ennesimo splendido cielo stellato ci concilia il sonno dell’ultima notte di vacanza, mentre paurose raffiche di vento a tratti ci risvegliano. 


Il mattino seguente il sole, incredibile fedelissimo compagno di questa peregrinazione, e i tornanti del Sempione, con un impressionante metro e mezzo di neve a bordo strada, ci guidano lentamente verso l’Italia.



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