DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

I NOSTRI DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

Tra strade sconnesse e natura alla riscossa, sogniamo i nomadi, inseguiamo le renne e cavalchiamo le onde. Una doccia sotto le stelle, l'immensità da contemplare e la bussola puntata verso le emozioni per non perdere la retta via.

giovedì 3 maggio 2018

SLOVENIA E FRIULI - MAGGIO 2018

DIARIO DI VIAGGIO IN CAMPER IN SLOVENIA E FRIULI:

PEDALANDO ALLA SCOPERTA DEL LITORALE SLOVENO E TRA LE VIE DI TRIESTE NEL PONTE DEL PRIMO MAGGIO
Slovenia, Isola: ciclovia Parenzana
Sabato 28 aprile h 12:20 siamo all’uscita della scuola ad aspettare Nadia: avevamo insistito perché bigiasse, ma non c’è stato verso di convincerla (aveva una verifica fondamentale). Con l’andamento lento del camper, la pausa pranzo, le soste caffè, pipì e addirittura mini-pennichella, arriviamo in Slovenia ad Isola solo nel tardo pomeriggio. Sistemati in una piazzola con vista mare al Camping Belvedere, entriamo finalmente nello spirito vacanziero passeggiando in ciabatte e pantaloncini per i vialetti acciottolati. 
Slovenia, Isola: ciclovia Parenzana
Domenica mattina in sella alle bici, scendendo dal Belvedere, ci si collega in pochi minuti alla pista ciclabile “Parenzana”, che da Muggia (TS) porta a Parenzo in Croazia.
 
Slovenia, Isola: ciclovia ParenzanaCi accontentiamo di percorrere il tratto da Isola fino a poco oltre il confine Croato. È indicata con la sigla “D-8”, ma ad un bivio perdiamo la segnaletica e ci troviamo a fare il gran premio della montagna sui tornanti asfaltati fino alla cima del Monte Luzzan.
 
Slovenia, Isola: ciclovia Parenzana
La relazione parlava di “dolci sali scendi”: attribuiamo la nostra diversa percezione di “dolce” allo scarso allenamento e proseguiamo a testa bassa senza farci domande. La fatica è ripagata da una vista spettacolare sul golfo di Pirano, mentre la discesa vertiginosa ci porta in un attimo a ricollegarci alla D-8 sull’animatissimo e turistico lungomare della graziosa Portorose. 

Slovenia, Isola: ciclovia Parenzana
Slovenia, Isola: ciclovia Parenzana
Porticcioli, barche, parchi, palestre all’aperto e gelaterie ci distraggono il tempo di ricaricarci. Il successivo tratto che costeggia le saline di Sicciole è piacevolmente pianeggiante e scorrevole. 

Slovenia, Isola: ciclovia ParenzanaSlovenia, Isola: ciclovia Parenzana
Attraversata la dogana Slovenia-Croazia, saltando con goduria la lunga coda di macchine, la ciclabile diventa una sterrata più selvaggia che sale tra prati e boschi. 
 Slovenia, Isola: ciclovia Parenzana Slovenia, Isola: ciclovia Parenzana 
Sarebbe bello proseguire, ma ci aspetta il percorso a ritroso e conosciamo i nostri limiti. Un pic-nic all'ombra degli alberi e facciamo inversione. 

Slovenia, Isola: ciclovia ParenzanaTornati a Portorose questa volta teniamo gli occhi ben aperti concentrati sui cartelli “D-8” e scopriamo che con due gallerie illuminate si passa comodamente sotto la montagna, seguendo il tracciato della vecchia ferrovia dismessa, e ci si trova al volo ad Isola! C’era il trucco, mannaggia! Sciacquiamo via sudore e stanchezza e rinfreschiamo gambe e chiappe, tuffandoci in mare nella spiaggetta ai piedi del campeggio.


Lunedì mattina lasciamo il Belvedere con calma: Trieste è a soli 40 minuti di strada. Arrivati in città, non trovando l’area camper “Mamaca Garden”, di cui avevamo letto ottime recensioni su internet, ci sistemiamo oltre il porto vecchio in Via Miramare, a 5 km dal centro, ma così a riva che ci sembra di essere in barca. Evviva di nuovo le bici: quattro pedalate e siamo davanti al Municipio. 


La salita della scalinata verso il Colle San Giusto è meno agevole, però ci conduce direttamente al Castello, alla Cattedrale e al dedalo di stradine della città vecchia. 
Trieste

TriesteTrieste 
Il lungomare, Piazza Unità d’Italia e il molo audace sono invece adattissimi da girare su due ruote. 

Trieste, Piazza Unità D'Italia TriesteRaggiunta la spiaggia cittadina i tre disinibiti della famiglia non resistono alla voglia di un bagno nonostante non ci siamo portati dietro i costumi. Un puccio in mutande (e reggiseno) e torniamo felici al camper. Il posticino bucolico al porto purtroppo ha divieto di sosta notturna e ci tocca ripartire.

Sacrario di Redipuglia
Sacrario di Redipuglia
Arriviamo a Redipuglia nel momento in cui la luce del tramonto dipinge il sacrario e da ogni elmo, gavetta, mitragliatrice, filo spinato e cannone, sparsi sul Colle delle Rimembranze, trabocca ispirazione. Ci abbracciamo nel tentativo di trattenerne un po’ e dormiamo sotto al Colle Sant’Elia prima di riprendere la strada verso casa.

Sacrario di Redipuglia

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