È un mese che non muoviamo il camper e venerdì 28 dicembre, quando accendiamo il motore, l’entusiasmo è scoppiettante. Incuriositi dai racconti di un amico sulle escursioni in Val Senales, facciamo una tappa a Maso Corto.
La merenda con tè e panettone (della Pasticceria Siciliana di Via Teodosio) ha il gusto inconfondibile delle vacanze in camper.
Il 30 dicembre ci svegliamo avvolti da turbini di neve e sotto un cielo minacciosamente cupo. Pur approvando il suggerimento dell'amico, ripartiamo alla ricerca di un meteo più favorevole.
Saliamo attraverso i boschi e lungo la mulattiera al Rifugio Auronzo per una cioccolata calda con strudel e una vista sulle Dolomiti che sembra un dipinto.
Mettiamo di nuovo ghette e ramponcini per riuscire a proseguire verso il Rifugio Lavaredo e infine alla Forcella Lavaredo.
Non pensavamo di poter arrivare fin qui d’inverno, ma la scarsità di neve crea condizioni perfette per le escursioni.
Tira un'aria gelida. Per fortuna Babbo Natale (dopo avermi già regalato l’anno scorso guanti riscaldati con batterie e resistenze), forse stufo che mi lamentassi dei piedi freddi, quest’anno mi ha fornito anche le calze riscaldate. Menomale che vivo in un’era tecnologica!
È la sera del 31 dicembre, sogniamo una notte di stelle: lasciamo l’area sosta di Misurina per parcheggiare poco più in alto, in riva al Lago di Antorno, e, per condividere la pace magica dei luoghi sperduti, mandiamo per augurio alla nonna la foto dei nostri sederi in rosso (nuove mutande di capodanno). Lenticchie e cotechino, spumante e pandoro, confidenze e buoni propositi e perfino inaspettati fuochi d'artificio dal vicino chalet ci accompagnano allo sbocciare del 2019.
Alle 6:00 del mattino, ancora profondamente insonnolita, apro mezzo occhio, credendo di essere caduta nella neve: sento le guance surgelate. Mi sveglio del tutto: ho le guance surgelate. Vedo che Nadia si è infilata la felpa e tirata il cappuccio sulla testa, sugli occhi, quasi sul naso. La stufa è in blocco: batterie di servizio scariche. Stava girando ininterrottamente dall'altro ieri, senza allacciamento alla corrente. Era prevedibile. Scuoto Daniele; io non riuscirei ad uscire da sotto il piumone: "Ti alzi tu ad accendere il motore, vero tesoro?". Gli uomini soffrono meno il freddo.
Altre vette, altri panorami da riempirci gli occhi, ancora sole.
Ci concediamo un pranzetto coi fiocchi a base di canederli, uova e speck prima di metterci in cerca di un campeggio dove ricaricare acqua e soprattutto batterie. Ci dirigiamo a Cortina D’Ampezzo e, per miei motivi affettivi, tra i tre campeggi disponibili, scegliamo senza esitazione il Camping Cortina.
“Vedi, mamma, con Instagram, sareste rimaste in contatto”.
“No, no, bella, soffro di social-fobia. Il mio io-reale non sopravviverebbe alla comparsa di un io-virtuale. A proposito, dovrei almeno aggiornare LinkedIn, a Pasqua, prometto, a Pasqua lo affronto.”
Buona fortuna Irene ovunque tu sia!
Con il nostro abbigliamento sportivo stoniamo un po’ passeggiando
per il luccicantemente addobbato Corso Italia tra pellicce, pantaloni lucidi e
caviglie scoperte (ma come fanno con questo gelo?).
Giovedì mattina il sole è già tornato, anche se le temperature restano glaciali. Ci sono -15°C e raffiche di vento fino a 30 km/h, ma quando mai ci ricapita l’occasione di sfrecciare ai piedi delle Tofane?

Sciamo con temperature siberiane (mentre mi vesto conto esattamente sette strati, tra maglia termica e non, micropile, pile, sottopiumino, piumino e guscio) in mezzo a panorami straordinari.
La funivia
delle Tofane, chiusa per vento al mattino, viene riaperta nel pomeriggio: balla
da paura, ma siamo su solo in 10 e sulle piste di Ra Valles sciamo praticamente
da soli. Siamo irrigiditi, ma felici di aver osato.
Salutiamo Cortina e ci spostiamo alle Cinque Torri.
I pochi cm di neve permettono di fare il giro completo delle Torri senza difficoltà, tra pinnacoli e cunicoli affascinanti, circondati di nuovo da paesaggi di cui è impossibile stancarsi, con uno straordinario cielo azzurro.
Saliamo al Passo Falzarego per uno sguardo a 360° sulle vette e ci rimettiamo in viaggio per l’ultima tappa: trascorriamo la notte a Chiusa, nell'area sosta ben attrezzata con vista sul castello, e di primo mattino prendiamo l’autostrada del Brennero.
Da un’accurata ricerca scientifica è emerso che le vacanze che si concludono alle terme siano le più benefiche. A Verona svoltiamo quindi verso l'Aquardens di Pescantina, trascorrendo il sabato tra grotte salate, sulfuree, cascate, kneipp, corrente, idromassaggio e altro ancora, incamerando una dose di calore che compensa rapidamente tutto il freddo preso.
A casa accendiamo il camino, bruciamo il vecchio calendario e appendiamo quello nuovo: bisogna controllare scrupolosamente come cadono le festività quest’anno.
Giovedì mattina il sole è già tornato, anche se le temperature restano glaciali. Ci sono -15°C e raffiche di vento fino a 30 km/h, ma quando mai ci ricapita l’occasione di sfrecciare ai piedi delle Tofane?
Sciamo con temperature siberiane (mentre mi vesto conto esattamente sette strati, tra maglia termica e non, micropile, pile, sottopiumino, piumino e guscio) in mezzo a panorami straordinari.

Salutiamo Cortina e ci spostiamo alle Cinque Torri.
I pochi cm di neve permettono di fare il giro completo delle Torri senza difficoltà, tra pinnacoli e cunicoli affascinanti, circondati di nuovo da paesaggi di cui è impossibile stancarsi, con uno straordinario cielo azzurro.
Saliamo al Passo Falzarego per uno sguardo a 360° sulle vette e ci rimettiamo in viaggio per l’ultima tappa: trascorriamo la notte a Chiusa, nell'area sosta ben attrezzata con vista sul castello, e di primo mattino prendiamo l’autostrada del Brennero.
Da un’accurata ricerca scientifica è emerso che le vacanze che si concludono alle terme siano le più benefiche. A Verona svoltiamo quindi verso l'Aquardens di Pescantina, trascorrendo il sabato tra grotte salate, sulfuree, cascate, kneipp, corrente, idromassaggio e altro ancora, incamerando una dose di calore che compensa rapidamente tutto il freddo preso.
A casa accendiamo il camino, bruciamo il vecchio calendario e appendiamo quello nuovo: bisogna controllare scrupolosamente come cadono le festività quest’anno.
Nessun commento:
Posta un commento