Sant’Ambrogio Valdostano senza sci:
Ci avviamo verso il Rifugio Benevolo. Un camoscio corre lungo il pendio al di là della valle, dandoci il benvenuto nel Parco del Gran Paradiso. Il sentiero si snoda nel bianco: la Granta Parey in fondo alla Val di Rhemes ci indica la strada; sullo sfondo il profilo del Gran Combin ci tiene compagnia.
Al ritorno ci riforniamo nel negozio in paese (Hibou prodotti tipici Valdostani) di ottima mocetta, tomini freschi, pane fichi e noci, e marmellate artigianali Alpenzù. Saliamo in camper a fare merenda e scaldarci: ora di sera la temperatura scende a -11 gradi! Stufa e copri-cruscotto termico sono fondamentali.Giovedì ci
incamminiamo sul versante opposto, attraversiamo l’incantevole piana delle
marmotte e arriviamo al Rifugio delle Marmotte in tempo per farci baciare dai
raggi del sole che spuntano oltre le cime. Altra giornata di neve e silenzio.
Parcheggiati appena fuori dal paese, ammiriamo direttamente dal finestrino del camper numerosissimi stambecchi sul pendio di fronte e qualche camoscio. Non ci era mai capitato di vedere tanti animali stando comodamente seduti nella dinette!
Come
cala il buio e ci troviamo soli nella notte fredda, una volpe si avvicina
curiosa al camper. Ne arriva presto una seconda. Ci girano a lungo attorno.
Giochiamo a spiarci a vicenda attraverso i finestrini. Le loro sagome si
muovono svelte e silenziose, ma si lasciano intravedere sotto la luce dei
lampioni e della luna piena e riusciamo a scattare qualche bella foto.
Dormiamo incantati sotto fiocchi di neve sempre più consistenti. Al mattino siamo sommersi dal bianco.
Aosta
Scendiamo ad Aosta per gustare i piaceri della civiltà: mercatini di Natale e merenda di lusso. Passeggiamo lungo le vie del centro dove le luminarie ci guidano attraverso tre piazze ricche di casette di legno graziosamente illuminate, ammirando alberi addobbati e artigianato locale, gustando vin brulè e musica natalizia.
L’area sosta di Aosta, comodissima per la visita ai mercatini, non è però così bucolica da invogliarci a fermarci per la notte.
Val D'Ayas
Ripartiamo in serata per la Val D’Ayas, dove a Brusson troviamo un’area sosta camper con carico, scarico, corrente, acqua potabile purissima e splendida vista. Abbiamo un ultimo giorno a disposizione. Lo dedichiamo a una gita tranquilla salendo sull’assolato e tiepido versante sud della montagna fino a superare la linea del bosco e sbucare al Villaggio di Bringuez, un piccolo alpeggio abbandonato con una vista idilliaca che spazia sulla valle e perfino sul Monte Bianco.
Sdraiata sulla panchina a prendere il sole vedo 4 aquilotti proprio sopra la mia testa! Sembrano giocare: si rincorrono, si incrociano, si buttano in picchiata per poi invertire direzione improvvisamente e risalire. Ammiriamo le loro aeree acrobazie eleganti pentendoci di non aver portato la macchina fotografica. Con il cellulare le foto sono miserine purtroppo, ma dal vivo sembrava di poterli guardare negli occhi. Una meraviglia.
Un’ultima merenda
sul camper, che per qualche misterioso motivo ha sempre un gusto migliore, e rientriamo a Milano, dove il termometro in casa segna 10
gradi. In questi tempi di crisi (ambientale ed economica), partendo avevamo
pensato bene di spegnere il riscaldamento. “Che bello! Sembra di essere ancora
in montagna!” concordano i ragazzi. A me basta che continuiate a sorridere
perché tutto sia bello. Mettiamo una coperta di lana sopra il piumone e andiamo
a dormire.
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