DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

I NOSTRI DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

Tra strade sconnesse e natura alla riscossa, sogniamo i nomadi, inseguiamo le renne e cavalchiamo le onde. Una doccia sotto le stelle, l'immensità da contemplare e la bussola puntata verso le emozioni per non perdere la retta via.

giovedì 21 luglio 2022

VAL FERRET - FEBBRAIO 2022

DICIOTTESIMO IN QUOTA
DA COURMAYEUR ALLA PIANA DI MALATRÀ, PASSANDO PER IL RIFUGIO BONATTI

Sono già 18 anni che questo meraviglioso esserino, nato il 29 febbraio nella domenica di carnevale di un anno bisestile e subito soprannominato “cuor contento” dallo zio, riempie la nostra vita di gioia infinita. Più che un esserino, ormai un gigante, ma con lo stesso cuor contento di allora.

“Carlo, hai qualche desiderio particolare per i tuoi 18 anni?”

“Una notte invernale in bivacco!”

“Facciamo un rifugio, dai, altrimenti la mamma muore di freddo.”

“Va bene, però il rifugio lo scelgo io.”

E noi ti seguiamo sempre. Anzi, prendiamo anche lunedì di ferie perché i festeggiamenti sono cose serie.

Domenica arriviamo a Courmayeur per pranzo. Ci lasciamo alle spalle le vie glamour brulicanti di signore impellicciate e altre con l’ombelico scoperto, dirigendoci a piedi al villaggio di Planpincieux. Ci inoltriamo sempre più nella splendida Val Ferret seguendo il percorso pedonale che costeggia le piste da fondo. Inizialmente in compagnia di numerosi turisti, superati gli ultimi ristori a Lavachey ci troviamo improvvisamente soli.

Lasciamo il fondo valle, percorrendo alcuni tornanti in salita che ci portano poi a sbucare fuori dal bosco, dove la neve più alta ci costringe ad indossare le ciaspole. Ancora un po’ di ripida salita e arriviamo al Rifugio Bonatti, con una vista unica sul maestoso Monte Bianco (2025m).

La serata è serena, il cielo luminoso, il silenzio della neve ovattato. Pace e gratitudine ovunque.

  

Il rifugio è molto tranquillo: ci siamo solo noi e 6 ragazze inglesi che stanno facendo un tour con sci d’alpinismo. Viste le precauzioni anti-Covid, ci dedicano una stanza in mansarda tutta per noi con una finestra che guarda le Grandes Jourasses. Mozzafiato. Ma le belle sorprese non sono finite: al termine della cena le luci si spengono e i gestori fanno il loro ingresso con una fetta di crostata con candelina. Mi ero lasciata scappare che era il compleanno di Carlo. Non avrei mai immaginato tanta attenzione!

La notte è magica come possono esserlo solo le notti in cui si viene cullati dalla natura. La colazione è genuina e generosa come possono esserlo solo le colazioni servite con l’ospitalità sincera dei rifugisti.

 

Appagati ed emozionati, di nuovo con le ciaspole ai piedi, saliamo nel bianco silenzio alla Piana di Malatrà dove spegniamo altre candeline.

Nadia, tra un esame, una lezione e un’uscita con gli amici, ha trovato il tempo di preparare e nascondere una torta al cioccolato (ingrediente d’obbligo per il nostro amato maggiorenne), portandosela nello zainio fino a qui.

 


  


Scattiamo infinte foto con lo sfondo più bello del mondo, prima di dirigerci di nuovo verso il Rifugio Bonatti e quindi Courmayeur.
Forza che tra un mesetto si festeggia Daniele.



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