DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

I NOSTRI DIARI DI VIAGGIO IN CAMPER

Tra strade sconnesse e natura alla riscossa, sogniamo i nomadi, inseguiamo le renne e cavalchiamo le onde. Una doccia sotto le stelle, l'immensità da contemplare e la bussola puntata verso le emozioni per non perdere la retta via.

domenica 8 ottobre 2017

VAL FORMAZZA - OTTOBRE 2017

DIARIO DI VIAGGIO - WEEKEND IN CAMPER: PICCOLA PAUSA AUTUNNALE IN VAL FORMAZZA

La scuola è cominciata da un mese e Nadia non ha ancora saltato un singolo sabato. Rimediamo volentieri: la battaglia contro il traffico per uscire da Milano il venerdì sera è ampiamente ricompensata dal piacere di darci la buona notte sotto il primo nevischio della stagione, in un silenzio assoluto, abbracciati dalle montagne della Val Formazza, nell’area sosta camper di Riale. 
Sarà una notte un po’ tormentata: salta un fusibile e la stufa va in blocco; tra il sonno e il buio non riusciamo a trovare il pezzo da sostituire e ci arrangiamo più facilmente aggiungendo qualche strato. Al mattino constatiamo che la temperatura interna non è mai scesa sotto i 12°C nonostante quella esterna abbia sfiorato lo zero. Felici di esserci evoluti alla coibentazione del monoscocca, ci appuntiamo di ricordarcelo la prossima volta in cui dovesse riaccendersi in noi – come capita periodicamente - la nostalgia del primo amore, meraviglioso giovane e scattante furgonato, che faceva sentire giovani e scattanti anche noi, solo occasionalmente congelati. 
Il risveglio ci porta una giornata splendida: il vento forte regala un’aria limpida e purissima, senza una nuvola in cielo. Oltrepassiamo il rifugio Maria Luisa, chiuso per fine stagione, e seguiamo il sentiero fino al Passo San Giacomo. Scollinando in Svizzera perdiamo qua e là la traccia ritrovandoci a saltare qualche ruscello, che forse non avremmo dovuto incrociare, per poi tagliare a mezzacosta la montagna. 


Calpestiamo un inaspettato manto di neve fresca: durante la notte ha nevicato abbondantemente sul versante nord. 


Con laghi alpini a destra e a sinistra e il ghiacciaio di fronte a noi, siamo immersi in uno spettacolo della natura. La capanna Gries invece è uno spettacolo di architettura: una struttura di legno a testa in giù in perfetto equilibrio tra uomo e ambiente. 


Raggiungiamo il Passo del Gries lottando contro un vento che si è fatto violento, superiamo veloci il bivacco e chiudiamo il giro raggiungendo la diga di Morasco e quindi di nuovo Riale. 
(27 km; 1120 m di dislivello).

Daniele cambia il fusibile, la stufa riparte e scendiamo in paese per una pizza. Sarà per la stanchezza, sarà il rassicurante tepore della stufa che gira tutta notte, saranno le raffiche che ci cullano, anche Daniele riesce a dormire fino alle 9:00 passate. E poi opta per un caffè in paese per non disturbare il nostro sonno, che prosegue sereno. 
I ragazzi se lo meritano: una volta alzati, la domenica per loro sarà interamente dedicata allo studio. Vita durissima per gli studenti di oggi. A me toccherà riposare, mentre il sottofondo della rivoluzione francese si confonde con i filosofi dell'essere e con le imprecazioni di Daniele, indaffarato tra pinza e cacciavite: il fusibile è saltato di nuovo, pare un problema di batteria di servizio e solo lui sa che faccia abbia la batteria di servizio. A ciascuno il proprio destino. Inutile opporsi.

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