IN CAMPER IN PUGLIA:
GARGANO, TRA MARE, ROCCE E FORESTE NELLA QUIETE DI MAGGIO
Un’eccezionale
settimana di ferie fuori stagione e l’Italia finalmente quasi tutta gialla: il
meteo ci suggerisce di puntare a sud e sabato pomeriggio siamo di nuovo in
strada dopo tanto, troppo tempo.
Arriviamo a Cattolica per l’ora di cena e ne
approfittiamo per lasciare l’autostrada e dirigerci verso l’area sosta camper
di Gradara a due passi dal castello: ci godiamo il borgo storico, il tramonto
oltre le mura e una pizza squisita.
Al mattino mi sveglio con la sorpresa di
una torta mele e cioccolato decorata a cuore fatta da Nadia, che oltre al tempo
per l’università, gli amici, lo sport, i viaggi.. trova anche il tempo per
farmi una torta per la festa della mamma, mentre Carlo mi regala baci e
abbracci. Sono raggiante, appagata. Mi stampo in mente questo istante magico.
Domenica in viaggio comincio a chiamare un po’ di campeggi del Gragano e
scopriamo che sono quasi tutti chiusi: la Puglia è ancora arancione; passerà in
zona gialla lunedì. Dettaglio che ci era sfuggito ...
Ci fermiamo in Molise a
passeggiare e dormire sul lungomare di Termoli, pronti a passare il confine
regionale di primo mattino: abbiamo fretta di raggiungere una linea wifi in
tempo per la DAD di Carlo.
L’area sosta camper “Lido Azzurro” direttamente
sulla spiaggia di Calenella, tra Rodi Garganico e Peschici, è la prima soluzione che troviamo e ci offre tutto
quello che serve: corrente, wifi, doccia calda, lavelli per i piatti e splendida
vista mare.
Sistemiamo sdraio e tavolino e ci corichiamo al sole. Vincolati
dalle lezioni online, siamo partiti con le migliori intenzioni di una vacanza
di assoluto relax, immensamente felici che i figli ci abbiamo voluto seguire.
Una pedalata a Rodi Garganico ci permette di riempire gli zaini di vere
mozzarelle, pomodori che sanno di pomodoro, olio che sa di olive, taralli di
tutti i gusti, frutta, marmellate... carichi come asini soffriamo un po’ i 200m
di dislivello che ci toccano per tornare al camper, appesantiti dai 32 gradi
con il sole a picco. In spiaggia però si sta benissimo e ci restiamo, tra tuffi
e passeggiate, fino al tramonto.
Sembra piena estate senza la ressa dell’estate.
La spiaggia è tutta per noi, neanche un ombrellone a perdita d’occhio!
Perfino
l’area sosta è tutta per noi: doppi lavelli, un bagno decisamente panoramico,
una luminosa “sala da pranzo” all’ombra degli ulivi e il rumore delle onde a
cullarci. Che sogno le vacanze fuori stagione!
Spensieratamente senza timore di traffico né di parcheggio, ci spostiamo a Rodi Garganico per una cena al porto. Il cuoco-pescatore ci suggerisce troccoli cozze e polpo, prepara una ricca grigliata di pesce pescato il mattino stesso e si intrattiene a lungo con noi, invitandoci persino a dormire di fronte al suo ristorante. Dato il coprifuoco delle 22:00 e la bassa stagione siamo gli unici ospiti a cena e veniamo decisamente coccolati.
Se avessimo più tempo, ci sarebbe ancora molto da
esplorare. Nei pressi del centro visitatori si pedala tra daini, mucche e
specchi d’acqua in un ambiente da favola.
Non ci lasciamo scoraggiare: percorriamo più volte avanti e
indietro la SS89 in un raggio di una ventina di km attorno a Mattinata,
accostando infine in un piccolissimo slargo a bordo strada, appena appena
sufficiente per farci stare il camper, con il porta bici ripiegato. Che sia
questa “l’area di sosta”?? e ci incamminiamo sulla sinistra.
Saliamo,
scendiamo, scrutiamo le pareti con il cannocchiale alla ricerca di spit o catene
che non troviamo, fino a quando incrociamo un signore intento a raccogliere
sassi (il mondo è pieno di gente strana.. ma gentile!): ricorda che un tempo,
su un versante verso ovest, arrivavano arrampicatori, ma teme che la falesia sia poi stata
chiusa in seguito alla caduta di alcuni grossi massi. Ci indica le reti di
contenimento messe di recente proprio per permettere la riapertura almeno della
strada. Provo a proporre di ripiegare sulla spiaggia di Mattinata: saremmo
ancora in tempo a goderci qualche ora di sole e relax, ma la mia proposta non
viene accolta: “Fidati: cammina, cammina che prima o poi un pezzo di roccia si
trova”.
Aggirando il colle e scendendo verso valle, ci appare improvvisamente un’altra paretina, che prima risultava nascosta, in quanto ai nostri piedi. Spit e catene luccicano invitanti indicando una serie di vie. L’abbiamo trovata! e ci restiamo fino a quando cala il sole e il coprifuoco ci suggerisce di rientrare alla base.
Spezziamo il rientro con una tappa nelle Marche (a Marina Palmense) per
mantenere i ritmi soft della vacanza, evitando un tappone impegnativo.
Domenica
veniamo accolti da una Milano decisamente autunnale: freddo, vento e pioggia
stonano con i costumi da bagno appesi ad asciugare. “Rimettiamo sul camper l’attrezzatura invernale o sarà comunque ora di lasciare quella estiva?” I veri
dilemmi della vita.
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